Oggi (anzi, ieri rispetto a quando questo post sarà leggibile, visto che pubblico sempre a mezzanotte) ho avuto la meravigliosa idea di scrivere una recensione.

Così, senza un vero perché.

Ho prima pensato a cosa recensire… Un disco? Un concerto? Uno strumento musicale? Infine mi sono detto “ ma chi se ne frega della musica?” (come canta anche Caparezza del resto) e ho riflettuto sul fatto che avrei potuto creare un articolo anche inerente a – che ne so? – I romanzi di avventura!

Sempre così, senza un vero perché.

In questo caso addirittura avrei scritto di qualcosa a me poco noto, visto che in effetti non è che il sottoscritto legga molti romanzi di avventura… Ma d’altra parte, con tutta le gente che parla di cose che non sa, non sarebbe stato poi un gesto così drammatico.

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foto messa così, senza un vero perché

Tuttavia forse era il caso di correggere il tiro.
Già il concetto di partenza del mio post appariva oltremodo bizzarro (normalmente uno parte da una cosa per recensirla, non parte dalla voglia di scrivere una recensione per poi cercare un tema sul quale farla – o almeno spero), sicuramente sarebbe stato opportuno che almeno il soggetto (in questo caso oggetto) non fosse stato troppo astruso.

Bontà divina, mentre cercavo di venire a capo di questa mia intrinseca incongruenza, fortunatamente facevano capolino nella mia mente temi più consoni a quelli che erano (e sono, ma il sono suonava male e mi piaceva di più “erano”) le mie competenze o i miei interessi.

E’ così, mentre da cosa nasceva cosa e il numero dei potenziali bersagli delle mie critiche e delle mie elucubrazioni aumentava, diminuiva il tempo che avrei potuto dedicare alla recensione stessa, almeno per quanto concerneva il breve termine.

Così, senza un vero perché.

Anche la frase sopra è stata scritta così, senza un vero perché.

Comunque sia, la conclusione è che probabilmente in epoca futura (anche se del futur non v’è certezza) potrei mettermi a scrivere recensioni.

Così, senza un vero perché.