E’ sera. Sono seduto alla mia scrivania pensando a come iniziare il post. Una volta facevo meno fatica ad iniziare gli articoli, forse ero più ispirato dal mondo circostante. In questo periodo tuttavia il mondo circostante è chiuso fuori dalla porta per cui temo non mi possa essere di molto aiuto.

Cerco ispirazione altrove: sullo schermo del mio computer vedo, sulla pagina del mio sito, una foto di una chitarra elettrica.

chitarra elettrica

non è la mia chitarra

Osservando la foto mi accorgo che il fotografo, prima di scattare la foto, avrebbe potuto dare una spolverata allo strumento.

Chissà perché non me ne sono accorto tempo fa… Forse perché usavo uno schermo più piccolo e la polvere non si vedeva.

Comunque, a chi importa ciò? A me personalmente non importa nulla, però ho trovato il modo per iniziare a scrivere il post e questo inutile preambolo mi libera anche dall’incombenza di scervellarmi su che immagine mettere per l’articolo (che parlerà del 2018 e che ovviamente non ha nulla a che vedere con la foto della chitarra e con quanto avete letto fino ad ora).

Nel 2018 ho compiuto 40 anni. Un numero importante, sia perché rappresentava la prima decade terminante in “anta” (cosa che mi ha provocato una rilevante crisi mistica il giorno del mio compleanno) sia perché era l’età in cui, secondo i miei piani, avrei dovuto raggiungere l’illuminazione e diventare un buddha (il traguardo successivo sarebbe stato la santità a 50 anni, ma onestamente valutando la vita dei santi penso di aver cambiato idea).

Dell’illuminazione non parlerò in questo articolo, basti sapere che uno dei rischi di raggiungere la massima illuminazione è quello di scottarsi. Fortunatamente l’illuminazione a LED consente oggi di ridurre questo pericolo.

Un’altra importante conquista è stata quella della consapevolezza di un mio grosso limite artistico: non potrò mai imparare a cantare in inglese!

Eh già, perché un conto è parlare in inglese (magari tecnico) riuscendo a farsi capire, un conto è usare l’inglese in un contesto artistico (in realtà un sacco di gente che sento non solo ha una pronuncia raccapricciante, ma non se ne rende conto e anzi si bulla della propria capacità di speakkare english very well… Pazienza, non sarò io a convincerli del contrario).

Ecco, ora sapete perché, dal 2018, il mio trio suona solo musica italiana (i miei compari hanno ovviamente una pronuncia perfetta, ma hanno volutamente rinunciato a sfoggiarla per non far sfigurare il sottoscritto XD XD XD).

Concludo inserendo, come sempre, lo sconfinato elenco delle date fatte nell’anno:

  • Accordi Distratti: Patchanka Cafè – Cornegliano Laudense (LO) – Italia
  • Accordi Distratti: Officine Adda – Lodi (LO) – Italia
  • Accordi Distratti: Oratorio di San Gualtero – Lodi (LO) – Italia
  • Accordi Distratti: Km 298 – Lodi (LO) – Italia