Cosa dire del coro di Eugenio? Entrato ignobilmente per imparare a cantare, imparai invece cosa vuol dire fare squadra e quanto conta credere in quello che si fa.
Lo ammetto: quando entrai a far parte di questo coro non è che mi interessasse più di tanto cantare in un coro liturgico in quanto tale, bensì avevo un interesse puramente musicale (“chissà che non impari a cantare decentemente” – pensavo).
Se le cose fossero rimaste così, probabilmente non avrei fatto parte di tale coro per 10 anni.
Ricordo ancora, soprattutto i primi tempi, quando il maestro ci illuminava sulle motivazioni che lo spingevano a dirigere con tanto entusiasmo, nonché l’atmosfera all’interno della quale si aveva l’impressione di poter essere esattamente quello che si era.
Fu molto formativo anche per riprendere l’abitudine alla lettura dello spartito (che non prendevo in mano da veramente un sacco di tempo) e per accostarsi ad un repertorio immenso, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
Poi, è importante non dimenticare che nel ruolo di organista c’era Luca, l’uomo dei miracoli, l’unico essere vivente che poteva far sembrare meravigliosi tutti gli eventuali errori del coro.
Diversi anni più tardi avrei fatto parte di altri cori, a volte magari anche tecnicamente più preparati; eppure (non me ne vogliano tutti gli altri) il clima che ho trovato qui non l’ho più respirato per diversi anni.
Nel frattempo, tra una cantata e l’altra, i Volume X (band in cui prestavo i miei servigi come chitarrista elettrico) si preparavano alle prime uscite…
I concerti del coro del 2002 (a cui si affiancarono una lunga serie di impegni liturgici) furono i seguenti:
- Corale di San Fereolo: Concerto di Natale – Lodi (LO) – Italia
- Corale di San Fereolo: Festa della Candelora – Salerano sul Lambro (LO) – Italia
- Corale di San Fereolo: Concerto di Natale – Valera Fratta (LO) – Italia
- Corale di San Fereolo: Concerto di Natale – Tavazzano (LO) – Italia
