Nel 2009 avvenne un fatto epocale: uscì il secondo disco de “Gli abitanti del pollaio“, disco che fece svoltare per sempre la storia del rock. Purtroppo, come già avvenuto nel 2005, questa magnifica band non si fece mai vedere in giro (anche se certi alberi magici narrano di una misteriosa esibizione estiva) pertanto l’umanità non fu mai messa al corrente della cosa e continuò a pensare che il rock fosse sempre lo stesso di prima.
Categoria: gli anni passati Pagina 4 di 7
Che razza di gruppo è un gruppo che sceglie di chiamarsi Complessino della domenica? Sarà mica una cosa seria.
Ehi, calma, guardate che eravamo bravi! Ci chiamavamo così semplicemente perché eravamo quelli che tutte le domeniche suonavano alla messa di Basiasco. Poi, come si suol dire, da cosa nasce cosa e la cosa si è evoluta, però non giudicate un gruppo solo dal nome (anche perché a pensarci bene non so mica se gli altri miei gruppi avessero avuto tutti nomi molto più decenti).
Mi accorgo solo ora di come abbia snobbato palesemente una delle cose più rilevanti vissute durante questi anni.
Sto parlando dell’attività (soprattutto della corale ma non solo) di cantare ai matrimoni o di altre cerimonie importanti; eppure ricordo come all’epoca ne parlassi spesso, quasi fosse la cosa principale. E, in effetti, penso che fosse proprio così.
Erano passati soltanto pochi mesi dall’uscita del primo lavoro de “Gli abitanti del pollaio” e inspiegabilmente questo evento, a dispetto di ogni possibile previsione od aspettativa, aveva scatenato nel mio animo una serie di reazioni a catena che mi avevano un po’ costretto a rivedere il mio rapporto con la musica, la mia idea del rapporto tra musica e pubblico, e tutte queste cose qui.