Franco Fagnoni

l'artistA con la A (finale) maiuscola

poche note ma buone

Una frase ricorrente che capita sperso nei discorsi tra musicisti è una cosa del tipo:

meglio tre note lente ma fatte bene e col cuore che tante note velocissime fatte male e senza senso.

Avendola sentita migliaia di volte ho avuto tutto il tempo per elaborarla e rielaborarla, fino ad ottenere questa mirabolante riflessione.

Louis Daniel Armstrong

voglia di vacanze

All work and no play makes Franco a dull boy.
All work and no play makes Franco a dull boy.
All work and no play makes Franco a dull boy.
All work and no play makes Franco a dull boy.
All work and no play makes Franco a dull boy.

gli anni che furono: 2003

Volume X con Lia GazosNati per fare un sacco di serate proponendo un repertorio moderno e accattivante, i Volume X rappresentarono per me il passaggio da un chitarrismo più sanguigno e “rock’n’roll” (zero effetti, lunghe improvvisazioni, istinto e sudore) ad un approccio molto più ragionato, con un occhio di riguardo al suono e all’arrangiamento, forse anche più “moderno” o allineato con i tempi.

il repertorio infallibile per suonare in giro

Una spinosa questione che spesso le nuove band si trovano ad affrontare è la questione “cosa suoniamo?”.
Nel mondo ideale, uno può pensare che normalmente dei tizi desiderino suonare delle cose, si ritrovino insieme e lo facciano.
Devo dire che qualche volta capita. Raramente. Quasi mai. Però succede.

Di solito invece si assiste a dibattiti di questo tipo (i personaggi e gli artisti citati sono casuali ed intercambiabili, è il concetto che conta):

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